martedì 13 novembre 2012

La fitodepurazione per i Frantoi: la soluzione per le acque di vegetazione




I Frantoi italiani presentano problematiche comuni per lo smaltimento del refluo oleario. Tra i reflui dell’industria agroalimentare, le acque reflue dei frantoi sono quelle a più alto tasso inquinante a causa della loro acidità, presenza di composti fenolici, sostanze in sospensione, e soprattutto un elevato carico organico. Queste caratteristiche negative per l’aspetto ambientale sono amplificate da due altri elementi: dalla stagionalità della lavorazione delle olive che si concentra da novembre a marzo, e quindi dalla forte concentrazione del potenziale inquinate in un ristretto periodo dell’anno, e dalle piccole dimensioni degli oleifici, che non garantiscono quella economicità di gestione nella fase di trasformazione e quindi di smaltimento. Queste caratteristiche sono state la causa del divieto di scarico diretto di tale refluo nelle acque superficiali, tradizionale pratica del passato.

Con questo progetto è quindi possibile proporre un’innovativa piattaforma consortile di fertirrigazione confinata e controllata che rientri in una visione integrata della filiera SCARTO –LEGNO –ENERGIA, che puntando alla produzione di biocombustibile risolva il problema dello smaltimento di un refluo considerato dal legislatore un rifiuto speciale e insieme a ciò produca vantaggio.

schema del processo generale






L’impianto di fertirrigazione confinata e controllata, si basa sul processo di fitodepurazione che utilizza essenze vegetali per decontaminare suoli, grazie alla capacità naturale delle piante di assorbire, degradare e accumulare molecole presenti nell’ambiente in cui vivono.

Quanto sopra descritto rappresenta una valida alternativa alle principali tecniche di smaltimento del refluo oleario, molte delle quali presentano evidenti limiti di natura tecnica, economica ed autorizzativa.

Risultato?

Tutte le acque di vegetazione (AV) prodotte durante la campagna di molitura vengono inviate all'impianto di fitodepurazione che nel corso della primavera-estate seguente, evapotraspirerà integralmente il refluo presentandosi vuoto in autunno per la nuova campagna. NESSUNO SCARICO dunque.

Il risultato evidente sarà la crescita dei pioppi da biomassa piantumati sull'impianto che con cadenza triennale o quinquennale produrranno un valore economico dato dalla vendita del materiale legnoso.



sezione dell'impianto
impianto realizzato piantumato con pioppi

La soluzione impiantistica è protetta da brevetto conseguito da ISRIM tramite il percorso LIFE OLEICO.

Per informazioni non esitate a contattarmi maurolajo@artecambiente.it

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