martedì 18 settembre 2012

Fitodepurazione per il trattamento delle acque reflue urbane: IL MANUALE AGGIORNATO

La nuova Guida tecnica di ISPRA 

realizzata con il contributo del sistema agenziale.




 Destinata agli operatori del settore e agli amministratori pubblici e privati e realizzata da ISPRA con il contributo del sistema agenziale, in particolare delle ARPA Emilia Romagna, ARPA Lazio, ARPA Puglia, ARPA Toscana e di APPA Trento, la pubblicazione Guida tecnica per la progettazione e gestione dei sistemi di fitodepurazione per il trattamento delle acque reflue urbane descrive in maniera dettagliata i sistemi di fitodepurazione nei loro molteplici aspetti, da quello normativo, a quelli di progettazione, gestione, manutenzione, inserimento paesaggistico.

Insomma un valido strumento per tutti quelli che vogliono capirne un po' di più.

La sezione che preferisco è l'ottava dove sono riportati in maniera chiara una serie di casi realizzati e monitoriati in questi anni. Casi molto diversi tra loro da impianti piccoli e impianti per grandi città.

Un ulteriore passo in avanti nella diffusione di questa strepitosa tecnologia a basso impatto ambientale.

scarica il manuale

venerdì 7 settembre 2012

artecAMBIENTE al BOLOGNA WATER DESIGN con Mario Cucinella

Saremo presenti assieme a Poliflor al Bologna Water Design con la realizzazione di un impianto di fitodepurazione nell'installazione dell'architetto Mario Cucinella all'interno dell'OSPEDALE BASTARDINI in via D'Azeglio n°41.

giovedì 6 settembre 2012

Anche per le piccole utenze: la fitodepurazione aiuta a risolvere la siccità

Se la siccità è il tuo problema, 

produci da solo acqua per irrigare orto e giardino


fitodepurazione artecambiente
fitodepurazione a flusso verticale
Quello che la foto mostra è un piccolo impianto di fitodepurazione (Filtro Percolatore Aerobico Vegetato) che tratta i reflui (la fognatura) di due famiglie per un totale di 8 persone che abitano stabilmente nell'edificio.
Le acque reflue trattate sono sia le NERE (comunemente dette così quelle scaricate il WC) che GRIGIE (comunemente dette così quelle scaricate da lavandini, lavelli, doccia, vasca da bagno, bidet, lavanderia). Entrambe queste acque, prima di arrivare alla fitodepurazione devono passare attraverso un trattamento di separazione delle sostanze grossolane dall'acqua: quelli che si dicono fosse biologiche, fosse settiche, fosse imhoff, vasca condesagrassi, etc..

Si chiamano e definiscono acque reflue in quanto l'acqua è il vettore attraverso cui da un po' di anni, vengono allontanati i reflui dalle abitazioni e dai centri abitati. NON E' SEMPRE STATO COSI'.
Quindi all'interno di una grande quantità di acqua, troviamo disciolti una certa quantità di inquinanti/nutrienti.

L'impianto in questione garantisce alle famiglie che tutta l'acqua vettore di scarico del refluo (l'acqua è il 95% del totale) che normalmente dovrebbe essere scaricata in un fosso o dispersa negli strati superficiali del suolo tramite sub-irrigazione, venga invece recuperata ed utilizzata per irrigare.
Infatti l'acqua in uscita presenta parametri idonei a tale utilizzo e se convogliata all'interno di una cisterna per il recupero anche delle acque piovane, garantisce acqua per tutto l'anno.

scarico fitodepurazione
acqua in uscita da un impianto di fitodepurazione

In estate infatti, anche se non piove, le acque reflue le abbiamo lo stesso.

Questo impianto realizzato su scala familiare,  può essere realizzato anche su scala molto più grande.
A Jesi (AN) infatti esiste un impianto di fitodepurazione che garantisce acqua idonea al riutilizzo nella rete duale dell'area industriale confinante all'impianto. 
L'impianto è stato realizzato per una popolazione di 60.000 abitanti. Si trova dopo un impianto tradizionale di trattamento biologico ed ha una superficie di 60.000 mq.